Con il Decreto Legislativo Correttivo si chiude (o si apre) un importante capitolo della storia del diritto dello sport Italiano. Finalmente lo sportivo è un lavoratore? Io direi quasi.

Capiamo perché

Approfondendo insieme il tema ipotizzando che oggi sia il primo gennaio e che entri in vigore la riforma dello sport così come disciplinato e approvato dal decreto legislativo correttivo il 29 settembre (senza considerare eventuali correttivi che potrebbero essere adottati dal nuovo governo), secondo due prospettive; quella del lavoratore e quella del datore di lavoro sportivo.

PROSPETTIVA DEL LAVORATORE:

Il contratto di lavoro sportivo avrà una durata massimo di 5 anni, rinnovabile. Questa condizione rende il lavoratore sportivo non “a livello” delle altre categorie disciplinate dallo Statuto dei lavoratori (Legge 300 del 20 maggio del 1970), la norma che disciplina i diritti ed i doveri dei lavoratori riconosciuti come tali.

A questo si aggiunga che il lavoratore sportivo è “libero” dall’art. 18 (sempre dello Statuto Citato), dove per libero si intende che non si potrà applica la procedura di licenziamento. Quindi, tecnicamente al lavoratore sportivo potrà essere limitato o revocato il mandato. Per dare un’idea, la posizione del lavoratore sportivo sarà molto simile a quella che si vede nei film americane dove il “sei licenziato” ha una valenza immediata.

Quando entrerà in vigore la legge di riforma (1° gennaio 2023 salvo prolungamenti decisi del governo entrante), il lavoratore sportivo potrà erogare la propria attività secondo due approcci, quello Professionale e quello retributivo.

Approccio Professionale

Premesso che l’ordinamento italiano prevede che il lavoro possa essere di due tipi:

  • autonomo (dalla collaborazione alla partita iva)
  • subordinato.     

Facendo riferimento alla legge di riforma la collaborazione sportiva fino a 18 ore settimanali è da considerarsi autonoma.

Ora, in buona parte dei centri fitness e sportivi e piscine vi sono quattro figure principali; Istruttore di nuoto, istruttore fitness, istruttore si sala attrezzi e la segretaria, detta anche Amministrativo Gestionale; quanto a quest’ultima la Riforma ha espressamente dichiarato che non rientri nella categoria del lavoratore sportivo, sebbene la lettera d’incarico sia simile a quelle conferita all’istruttore,

Se oggi fosse il primo gennaio, a mio avviso, parte degli gli istruttori di sala, di nuoto e segretarie facilmente supererebbero la soglia delle 18 ore settimanali e delle 5.000 €; mentre per quanto concerne parte degli istruttori di fitness, che solitamente erogano meno ore di lavoro rispetto alle tre categorie precedentemente citate e percepiscono un compenso orario considerevolmente più alto, anche loro supererebbero facilmente il tetto dei 5.000€ euro.

Per il lavoratore si aprirebbero tre possibilità:

  1. Aprire partiva IVA
  2. Essere assunto con contratto
  3. Lavorare fino a 18 settimanali

Quanto al punto A, per sostenere la partita IVA è necessario conseguire una retribuzione di almeno 20.000/25.000 euro netta per coloro che hanno come attività principale o prevalente la Partita Iva; anche i Dipendenti possono avere una partita IVA, a determinate condizioni:

  • Il Dipendente Pubblico Full Time non potrebbe aprire partita Iva salvo eccezioni (es. che lavori part time e che non sia in conflitto con l’ente pubblico dove è stato assunto
  • Il Dipendente Privato, può aprire Partita Iva purchè l’attività non sia in concorrenza con l’azienda che l’ha assunto (art. 2105 del codice civile9

Quanto al Punto B, per i lavoratori che verranno assunti mediante CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Sport & Fitness), sarà possibile a patto che il monte ore settimanale non superi le 30 ore; in questo caso il candidato fosse non occupato p già impiegato e sottoscrivesse un contratto di assunzione, la somma delle ore settimanali non potrebbe superare le 30 settimanali. Per il candidato impiegato qualora non fosse possibile l’assunzione, potrà utilizzare il contratto di lavoro autonomo, ovvero di collaborazione coordinata e continuativa.

Quanto al punto C, in questi casi sia candidato non occupato sia il candidato occupato potranno sottoscrivere contratti per una durata non superiore alle 18 ore.

E’ importante sottolineare che gli eventi non sono da attribuire la monte ore sopra citato, pertanto non vengono considerate come ore da accumulare alle 18 settimanali

Approccio retributivo

La legge di riforma parla di 3 livelli di retribuzione:

  • Fino a 5.000 senza oneri contributivi e fiscali
  • Da 5.001 a 15.000 con oneri contributivi e senza oneri fiscali
  • Oltre 15.000 con oneri contributivi e fiscali

Gli oneri contributivi sono al 25% mentre gli oneri fiscali (IRPEF – Imposta Reddito Persone Fisiche) variano a seconda della fascia di reddito:

  • da 15.001 a 28.000 € l’aliquota è al 25%
  • da 28.001 a 50.000 € l’aliquota è al 35%
  • Oltre i 50.000 € l’aliquota è al 43%
 Esempio di applicazione:
  1. Luca ha percepito 6.000 euro, gli oneri contributivi si applicheranno su 1000 euro (250 €)
  2. Luca ha percepito 18.000 euro, gli oneri contributivi si applicheranno su 13.000 euro (3.250 €) e fiscali su 3.000 euro (750€)

E’ importante sottolineare Fino al 2027, gli oneri contributivi saranno al 50%.

PROSPETTIVA DEL DATORE DI LAVORO SPORTIVO

La distinzione tra modello profit e no profit è determinante; l’organizzazione Profit è strutturata e configurata per sostenere gli adempimenti retributivi e fiscali, mentre l’organizzazione no profit meno, questo genera una serie di criticità e valutazioni. Vediamo insieme quali sono.

Approccio retributivo

Sicuramente, la riforma avrà un impatto sui costi rendendoli “più pesanti”che ho citato nell’approccio retributivo del lavoratore. Di seguito elencherò alcune soluzioni che si potrebbero adottare per renderli più leggeri   per questi suggerisco di valutare alcune delle soluzioni che potrebbero ridurre i costi:

  • Formazione Finanziata, per effetto della L 338/200, attraverso lo 0,30 dei contributi % è possibile attivare percorsi formativi obbligatori e professionali; i primi riguardano sicurezza e primo soccorso, mentre i secondi interessano la formazione professionale (Tecnica, Segreteria, Social Media, Vendita, Manageriale), in questo caso il vantaggio ulteriore è dato dal fatto che il processo di formazione interna è anche a vantaggio della struttura e non solo del collaboratore.
  • Asseverazione, ovvero avere tutto il personale formato e aggiornato in materia di salute e sicurezza, comporta una agevolazione (sconto) INAIL che può arrivare al 28 %
  • Rivalutazione TFR, ovvero Il coefficiente di rivalutazione del TFR è una percentuale, calcolata mese per mese, utilizzata per incrementare (rivalutare) il fondo TFR accantonato fino all’anno precedente. La rivalutazione del TFR è stata introdotta per la prima volta con la riforma dell’82 ( 297/1982) che ha modificato l’Art. 2120 del Codice Civile. Questo costo può essere azzerato disponendo che il TFR sia trasferito presso fondi privati costituiti “ad hoc” per soddisfare anche queste esigenze

 E’ importante sottolineare che queste soluzioni possono essere adottate sia dal profit che dal no profit

Approccio Professionale

Anche in questo caso, quattro possono essere le soluzioni:

  1. Mantenere lo stesso livello di servizio e sostenere l’incremento dei costi
  2. Mantenere lo stesso livello di servizio, ovvero il monte ore di erogazione pagate “ad ora” concordando un pagamento orario più basso. L’obiettivo è quello di ridurre l’incremento dei costi contributivi e fiscali)
  3. Ridurre la qualità del servizio, ovvero riducendo il monte ore di erogazione, con il rischio di impattare sulla fidelizzazione (in questo caso sarà opportuno modificare il modello di marketing Analitico, Strategico ed Operativo dell’organizzazione sportiva per compensare la perdita di fatturato derivata dalla riduzione dei proventi da fidelizzazione.

NB. Le promozioni rappresentano una della 4 leve del marketing operativo, il livello più basso di marketing, quello operativo che si estende su un orizzonte temporale a breve termine, per modello di marketing intendo l’analisi del Mercato e di una strategia capace di compensare nel lungo periodo la perdita di fatturato proveniente dalla fidelizzazione)

Modificare il Modello di Business da una struttura caratterizzata da un più alto numero di “collaboratori” ad un numero più ristretto di dipendenti (esempio, nel rispetto dei costi sostenuti con il metodo classico da 2/3 istruttori di sala attrezzi, 7/8 istruttori di fitness e 2/3 segretarie a 7/8 dipendenti.

Il trainer da specialista di disciplina diventerebbe specialista di area, istruttore Fitness e tecnico della fidelizzazione o accoglienza. Quest’ultimo consentirebbe al datore di lavoro sportivo di avere un tecnico e non un amministrativo gestionale che come già enunciato non rientra nella fattispecie del lavoratore sportivo), come figura preposta all’accoglienza ed alla comunicazione.

La formazione come già annunciato potrebbe essere gratuita.

Quest’ultimo modello richiederebbe un approccio ed una mentalità più da imprenditore che da gestore, una volontà di cambiamento e adeguamento alle novità del settore e non una resistenza.

 

Luca Bendel Iaia

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